Gli impianti per il trattamento delle acque reflue necessitano urgentemente di tecnologie e processi sostenibili dal punto di vista energetico per far fronte alla carenza idrica globale e ridurre l’insicurezza energetica. In questo contesto, Le Nanobolle si pongono come una potenziale soluzione al problema e hanno attirato l’attenzione di molti ricercatori per le loro potenziali applicazioni.
Le Nanobolle sono bolle infinitesimali, con diametri inferiori a 200 nanometri, che hanno fisico-chimiche uniche e proprietà meccaniche che le rendono particolarmente utili per il trattamento delle acque:
- A causa delle dimensioni molto ridotte, hanno un rapporto superficie / volume estremamente elevato, che intensifica l’ efficienza del trasferimento di ossigeno (OTE) a causa della maggiore superficie di contatto tra le fasi gassosa e liquida. Ad esempio, la superficie di intercambio di un volume di Nanobolle di 100 nm è circa duemila volte la superficie dello stesso volume di microbolle e decine di milioni di volte rispetto alle bolle normali.
- Hanno una bassissima capacità di galleggiamento, cioè le Nanobolle non vanno verso la superficie dell’acqua come altre macro o microbolle, ciò consente loro di avere un tempo di permanenza più lungo nell’acqua.
- Le nanobolle sono molto stabili e possono rimanere sospese nell’acqua per diversi giorni, anche mesi, il che significa che l’ossigeno trasferito è attivo più a lungo, quindi il fabbisogno di ossigeno diminuisce considerevolmente.
- Hanno una stabilità nell’acqua fino al 20% rispetto alle microbolle.
- Consentono una eccellente miscelazione per l’aerazione dell’intera colonna d’acqua .
- Infine, una delle proprietà più interessante delle Nanobolle è la loro capacità di generare radicali liberi altamente reattivi che conferiscono loro proprietà di iper-ossidazione cioè una ossidazione avanzata in grado di rimuovere materiali organici in modo molto rapido ed efficiente.